Parlando del "committente finale" del papello, Salvatore Riina fece a Giovanni Brusca il nome di Nicola Mancino. Lo ha detto lo stesso Brusca testimoniando a Firenze al processo sulle stragi del '93, a Firenze.
Riina gli disse "si sono fatti sotto". "Non mi disse il tramite - ha aggiunto Brusca - ma il committente finale e mi fece il nome di Mancino. Riferendosi a quelli che si erano fatti sotto, Riina mi disse 'Si sono rappresentati Dell'Utri e Ciancimino', che gli volevano portare la Lega (forse la nascente lega del sud) e un altro soggetto".
Secondo Brusca del papello si parlava prima della strage di via d'Amelio e dopo l'uccisione di Falcone. E per il pentito le stragi non furono una reazione al 41 bis ma piuttosto al maxiprocesso. "Ma dopo la strage Borsellino si è tagliato ogni contatto. Il primo a dirlo - ha spiegato Brusca - fu Salvatore Riina, che mi diceva: non c'è più nessuno". Le stragi del 1993, ha concluso Brusca, servivano "a far tornare lo Stato o chi per esso a trattare".
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