
Ricerca personalizzata
mercoledì 4 maggio 2011
Class action contro la Rai: "non è libera"
La Rai non garantisce un’informazione obiettiva e imparziale? In molti lo pensano. E ora possono aderire alla class action lanciata dall’associazione Altroconsumo. Gli abbonati della tv pubblica “hanno subìto la cancellazione del proprio diritto, costituzionalmente garantito, a un’informazione libera e plurale”, si legge sul sito dell’associazione dei consumatori, che ha promosso un’azione collettiva davanti al tribunale di Roma. Prima udienza l’1 giugno, con lo scopo di ottenere un risarcimento di 500 euro per chiunque ne faccia richiesta.L’anno scorso, durante la campagna elettorale per il voto amministrativo di marzo, “la Rai ha cancellato dal proprio palinsesto televisivo i principali programmi di informazione e approfondimento politico, come Ballarò, Porta a Porta, Anno Zero, Ultima Parola”, accusa Altroconsumo. “E’ venuto meno così uno dei compiti principali del servizio pubblico radiotelevisivo che è quello di consentire la formazione consapevole da parte di ciascun cittadino della propria volontà politica”. Ma non è tutto. Nello stesso periodo la Rai “ha riconosciuto ad alcuni partiti spazi enormemente superiori rispetto a quelli accordati alle altre formazioni politiche che pure hanno preso parte alla consultazione elettorale. Comportamento sanzionato ripetutamente dall’Agcom”. Secondo l’associazione dei consumatori, la Rai non ha così rispettato il Contratto di Servizio Pubblico e la disciplina sulla par condicio. Da qui la decisione di promuovere una class action a cui hanno aderito sinora più di 11mila persone.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento