Le capsule del caffè sono tema controverso, a metà tra salute ed alimentazione. Per alcuni, sono un ottimo compromesso tra gusto, praticità e stile. Tuttavia, altri evidenziano un pericolo legato al furano, contenuto in dosi rilevanti e portatori di cancro.
Questo il messaggio evidenziato da una ricerca dell'Università di Barcellona (Spagna), diretta dal professor Javier Santos e pubblicato sul " Journal Food Chemistry".
La squadra di Santos ha preso in esame diversi tipi di caffè, focalizzandosi sulle dosi di furano presenti alla fine della preparazione.
Risultato, i livelli più elevati si trovano appunto nella capsule, che ne contengono 117-244 nanogrammi/millilitro, seguiti da caffè espresso da bar (43 e 146 ng/ml), caffè decaffeinato (14-65 ng/ml), caffè istantaneo (12-35 ng/ml) e caffè fatto con la moka (2-78 mg/ml).
Gli scienziati spiegano le differenze di furano con le differenze nel confezionamento. Il furano è una sostanza volatile, che si forma ad alti livelli di temperatura. Perciò, di base, meno la chiusura della confezione è efficace, più la sostanza si disperde nell'ambiente. Di conseguenza, il livello di furano nel decaffeinato è inferiore a quello delle capsule.
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